13 Mag

I disciplinari Demeter “volano” in Senato – di Marlene Cattaneo

Il contributo di Demeter Associazione Italia nella stesura del DDL 1254 in materia di salvaguardia degli insetti impollinatori

di Marlene Cattaneo

In data 3 maggio 2022, i collaboratori di Demeter Associazione Italia Dott.ssa Marlene Cattaneo e Dott. Enrico Zagnoli sono stati ricevuti in audizione dalla Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica. Lo scopo dell’udienza era quello di conoscere la posizione che Demeter Associazione Italia ha nei confronti della salvaguardia degli insetti impollinatori. Il Senato, infatti, ha allo studio un bel progetto di legge sulla tutela e la salvaguardia degli insetti, il disegno di legge mira a contrastare il loro declino e quello degli habitat in cui vivono. Il DDL prevede azioni di educazione e sensibilizzazione delle popolazioni e dei conduttori aziendali, sostegno alle fattorie e monitoraggio delle specie in difficoltà.

Durante l’udienza sono stati percorsi tutti i punti proposti dal DDL e integrati con quanto previsto dallo Standard di Produzione Demeter.

Citando il paragrafo 2.4 dello Standard, la Dott.ssa Cattaneo ha ribadito i principi di responsabilità ecologica di Demeter. Infatti, l’agricoltura e la lavorazione biodinamica hanno, da sempre, il potenziale per dare contributi pratici ad aiutare e risolvere le molteplici e gravi crisi che stanno colpendo il mondo vivente, compresi i cambiamenti climatici, il degrado del suolo, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. A tal fine gli agricoltori Demeter tengono in conto la loro responsabilità verso i sistemi ecologici locali e globali. Essi hanno a cuore il benessere delle generazioni future, sia quando riflettono sulle loro imprese, sia quando prendono decisioni sulle loro attività.

Il focus della presentazione si è poi spostato sull’importanza della biodiversità in azienda. Lo Standard Demeter, infatti, prevede che tutte le aziende agricole certificate o che aspirino ad esserlo destinino parte della superficie aziendale alla biodiversità. Le percentuali di superficie da destinare alla biodiversità sono: 10% della superficie aziendale totale per le aziende con colture a pieno campo e frutteti; 20% per le aziende che coltivano sotto serra. Nel caso delle aziende a

sistema chiuso (serre) la biodiversità deve essere presente anche al di sotto della serra stessa andando ad impiantare aiuole e includendo i sovesci nella rotazione colturale. Nel caso in cui le aziende non raggiungano la quota minima prevista dallo Standard dovranno presentare a Demeter Associazione Italia il Piano Aziendale di Biodiversità (P.A.B) e un progetto per l’introduzione della biodiversità in azienda che include elementi come il mantenimento di specie botaniche e animali rari o a rischio di estinzione, alberi secolari e siepi ottimali per accogliere insetti e uccelli, la semina di piante usate per i preparati biodinamici e l’allevamento di animali sempre per il medesimo scopo di implementazione della biodiversità.

Il controllo della percentuale di biodiversità in azienda è oggetto di verifica durante le ispezioni annuali tenute dai tecnici ispettori incaricati dall’ente di controllo Demeter.

È stato importante sottolineare il punto relativo alla biodiversità perché particolarmente in linea con quanto scritto nel testo del decreto-legge che propone di prevedere aree destinate a incolti e creare una rete di aree protette in modo da favorire i corridoi ecologici utili al volo e all’interramento.

Figura 1 – Botaniche pollinifere e nettarifere

 

 

 

La creazione di corridoi ecologici può avvenire ad esempio, lasciando inerbiti i margini dei campi pratica di fondamentale importanza per la proliferazione dell’entomofauna. A sostegno di questa tesi è bene citare NBL (cfr. Box 1).


Box 1. –  CORRIDOI ECOLOGICI PER LA GIOIA DEGLI INSETTI UTILI

Sull’esempio tedesco della NBL, si sono diffuse in Mitteleuropa ampie fasce fiorite di bordature di campi seminati con piantine e erbe pollinifere, nettarifere e aromatiche. I miscugli di semi, inizialmente prodotti dalla ditta sementiera Allerleihram, si sono diffusi a difesa degli insetti volanti e striscianti a rischio di estinzione: dapprima nelle aziende agricole Demeter, poi biologiche e via via nei giardini comunali, isole ecologiche, rotatorie stradali, orti e balconi di privati. Il fenomeno, iniziato nel 2016 in Germania ha avuto un tale successo da interessare alcuni ministri dei Lӓnder a finanziare l’acquisto dei pacchi e delle bustine di sementi da seminare nelle fasce di sovescio. Oggi i governi federali svizzeri, tedesco, austriaco, lussemburghese aiutano l’iniziativa. In Italia, presso la ditta sementiera ARCOIRIS trovate tali miscugli per impollinatori.


Un altro punto del decreto-legge proposto e che ha trovato corrispondenza con quanto previsto dallo Standard Demeter è la promozione di metodi agricoli rispettosi degli insetti e la riduzione dell’uso dei pesticidi. L’Allegato 5 dello Standard regola l’uso dei mezzi di difesa delle piante. I mezzi tecnici consentiti in agricoltura biologica sono generalmente presenti nell’allegato, alcuni però subiscono restrizioni o necessitano dell’approvazione da parte di Demeter Associazione Italia. Tra i mezzi tecnici che possono essere limitatamente utilizzati vi è il rame, questo può essere utilizzato sulle colture arboree ma è vietato sulle erbacee. I quantitativi massimi di rame consentiti sono 3kg/ha/anno nella media dei 7 anni.

I mezzi tecnici a base di spinosad possono essere utilizzati solo in deroga, l’azienda interessata al loro utilizzo dovrà fare richiesta scritta e documentare l’attacco in corso sulla coltura. Tale mezzo tecnico può essere utilizzato solo a scopo difensivo e non preventivo, si raccomanda alle aziende di utilizzarlo sono in casi di estrema necessità a causa della loro non selettività.

Così come per lo spinosad anche i mezzi tecnici a base di piretro necessitano un’autorizzazione scritta, questi inoltre, non dovranno contenere piretroidi di sintesi né sinergizzanti chimici. È ammesso solo il piretro che non contenga l’additivo eccipiente PBO (piperonilbutossido), perché inquinante.

Lo Standard Demeter non solo regola l’utilizzo di pesticidi ma anche le concimazioni. Le concimazioni, infatti, giocano un ruolo fondamentale, non solo nella vivificazione del suolo e nella produzione di materie prime vegetali di alta qualità ma anche nella tutela delle falde acquifere dall’inquinamento da nitrati. L’elevato titolo di azoto contenuto in alcuni concimi non è completamente assorbito dal terreno e dalla pianta ma, soprattutto dopo forti piogge o irrigazioni consistenti, viene dilavato andando a penetrare nelle parti più profonde del suolo fino alle falde acquifere. Questo fenomeno non è solo dovuto all’utilizzo di concimi azotati del commercio ma anche dall’impiego di pratiche agricole che stressano il terreno impoverendolo e distruggono la naturale struttura glomerulare che questo dovrebbe avere.

In uno studio del 2021 di Köninger et al., si è evidenziato come suoli concimati con letame, meglio ancora se inoculato con i preparati biodinamici, fossero più vitali e ricchi di biodiversità rispetto ai suoli concimati con concimi minerali.

A sostegno del fatto che le pratiche agricole utilizzate in agricoltura biologica e biodinamica

vadano ad arricchire il terreno e a favorire la presenza di insetti ipogei è ben evidenziata da una prova DOK. Le prove DOK sono prove scientifiche sperimentali che mettono a confronto tre diverse tipologie di agricoltura: Biodinamica (D), Biologica (O) e Convenzionale (K). Una specifica prova è stata condotta sull’entomofauna andando a studiare la distribuzione di insetti indicatori di qualità degli habitat: carabidi, stafilinidi e ragni, questi insetti non solo sono bioindicatori ma sono anche importanti predatori di parassiti che attaccano le colture agricole.

Figura 2 – Frequenza di carabidi, stafilinidi e ragni (valori medi ’88, ’90 e ’91). fonte: L’agricoltura Bio accresce la fertilità del suolo e la biodiversità – Risultati di 21 anni di ricerca DOK. Dossier FiBL: supplemento a “Biodinamica” Numero 51 Nov./Dic. 2003

Dopo 40 anni di prove è emerso dallo studio che le parcelle condotte con metodi biologici e biodinamici avevano un numero maggiore di questi insetti indicatori rispetto alle parcelle condotte con il metodo convenzionale (Figura 1). Questa differenza viene spiegata tramite il differente apporto di fitofarmaci e concimi: diversi pesticidi uccidono direttamente questi artropodi, oppure riducono la quantità delle loro prede.

Demeter, oltre a salvaguardare indirettamente gli insetti impollinatori e non, attraverso pratiche agricole rispettosi nei confronti dell’ambiente, ha un ruolo fondamentale nella diretta tutela dei pronubi impollinatori.

Attraverso lo Standard di Apicoltura gli apicoltori Demeter tutelano questi importantissimi insetti, la loro missione è quella di gestire nel modo più naturale possibile le arnie. Gli apicoltori che lavorano in modo biodinamico, in primo luogo, si orientano verso il soddisfacimento dei bisogni della colonia. La gestione è strutturata in modo che l’ape possa esternare la propria natura; le è permesso di costruirsi favi naturali e di dotarsi di una forma individuale. La base per la loro riproduzione, crescita, mantenimento e allevamento è la possibilità di riunirsi in sciami, il loro stesso miele è fondamentale per sfamare la colonia durante il periodo invernale.

Grazie alle loro attività come impollinatori e come portatori di veleno, che ha un grande effetto stimolante sulla vegetazione e sulla natura in genere, le api rivestono quindi un ruolo di grande rilevanza sulla tenuta dell’ambiente.

Gli effetti benefici del possedere alveari nelle realtà agricole possono essere visti nell’aumento della resa e delle quantità dei raccolti e della serbevolezza dei frutti.

Le pratiche agricole regolamentate dallo Standard Demeter non solo vogliono tutelare la biodiversità e gli habitat naturali in Italia e nel Mondo ma mirano anche a mantenere in equilibrio gli ecosistemi garantendo le relazioni preda-predatore e rispettando i livelli trofici. Le relazioni preda-predatore sono fondamentali negli ecosistemi agricoli per ridurre l’utilizzo di pesticidi in quanto le popolazioni di patogeni o insetti dannosi sono regolate dai predatori naturali che, trovando un’adeguata quota di biodiversità ambientale avranno la possibilità di riprodursi e crescere. È risaputo che ecosistemi in equilibrio sono in grado di autoregolarsi e sopportare eventuali pressioni ambientali come i cambiamenti climatici in atto.

È quindi nell’interesse dell’agricoltore portare all’equilibrio il proprio sistema agricolo in modo da ridurre al massimo l’uso di pesticidi ed avere, economicamente parlando, un aumento del proprio tornaconto. L’equilibrio dell’ecosistema agricolo non porterà solo un guadagno economico al conduttore aziendale ma si andrà a frenare il degrado ecosistemico e la perdita di biodiversità attualmente in atto. È quindi nell’interesse del consumatore avveduto e sensibile al grido di dolore lanciato dalla natura preferire i prodotti Demeter a difesa dell’ecosistema sano e vitale.

Come Demeter Associazione Italia auspichiamo che la Repubblica si doti di una legge che regolamenti l’uso dei pesticidi multando chi ne abusa, tutelando i consumatori che li subiscono e favorendo le aziende virtuose che hanno intrapreso un percorso con metodi agricoli come il nostro, favorente gli insetti.

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27 Apr

Latte Demeter e dintorni – di Enrico Zagnoli

Gli allevamenti Demeter di lattifere sono importanti in agroecologia per assicurare la fertilità della terra. Queste fattorie Biodinamiche sono impostate per fornire sia ottimo letame, concime impareggiabile nei campi, che del buon latte necessario alla salute dei vitellini e utile al consumo umano.

Da un punto di vista nutrizionale il latte è un alimento quasi completo. Vale la pena cibarsene, specie quando si devono formare o ricostituire dei nuovi tessuti dell’organismo: per esempio in situazioni di recupero dopo una bruciatura, o in seguito a intervento chirurgico, quindi in convalescenza, o durante la gravidanza e comunque sempre nel corso degli anni dell’accrescimento.

Infatti esso rappresenta una ottima fonte di calcio, mentre la presenza del lattosio ne facilita l’assorbimento.

Inoltre non sarà mai abbastanza sottolineata l’importanza dell’assunzione di questo alimento in qualità Demeter, poiché per il latte certificato biodinamico il valore biologico delle sue proteine lattee è più elevato, specialmente la lattoalbumina e le lattoglobuline.

Dal lato dietetico i suoi grassi sono altamente digeribili, perché contengono sia acidi grassi saturi, che mono-insaturi, che poli-insaturi.

Infine la molecola del galattosio, che compone il disaccaride del secreto mammario, durante la digestione si scinde in lattosio, che ha un effetto benefico sullo sviluppo della nostra flora intestinale. Non dimentichiamo che il latte di qualità non produce acido urico, come invece fanno parecchi prodotti a base di carne.

Tutti i latti contengono amminoacidi rari e essenziali, come la metionina o la cistina, indispensabili alla vita. E’ assodato che il latte biologico-dinamico possiede un contenuto maggiore in omega 3 e contenga acido linoleico coniugato. Anche le sue vitamine lipofile sono maggiormente presenti che nei normali latti convenzionali: circa il 50% in più rispetto ai latti convenzionali e mediamente il 75% di betacarotene (provitamina A). Infine, rispetto al testimone convenzionale il latte Demeter di vacca ha un contenuto in antiossidanti almeno doppio in luteina e zeaxantina.

Ci domandiamo ora perché mai sia scaduta nel tempo la qualità del latte.

Infatti sono recenti i casi di allergie umane al lattosio, di intolleranze alimentari ai grassi del latte, di mancate risposte ai trattamenti antibiotici di organismi sottoposti a terapia antibatterica.

Dobbiamo osservare che negli ultimi decenni si è assistito a un lento decadimento della qualità del latte al consumo diretto. Le ragioni di tale tendenza sono a mio avviso riconducibili 1) all’ eccesso di quota proteica nella razione alimentare nelle stalle 2) all’ uso smodato di mangimi concentrati delle bovine in lattazione 3) alla crescente riduzione di ginnastica funzionale (spazi aperti dove muoversi e vagare) 4) alla riduzione della quota di fibra lunga (cioè scarsità di fieno) nella razione giornaliera delle vacche.

E’ chiaro che l’eccesso di proteine ingerite fa ammalare più facilmente i capi di bestiame, obbligando a trattamenti antibiotici contro le mastiti che ne derivano. I residui tossicologici delle molecole antibiotiche alterano la flora ruminale in una triste spirale di degenerazione organica.

Orbene, con la tendenza al ciclo chiuso, gli allevamenti Demeter superano tali ostacoli alimentando principalmente a fieno ed a erba fresca la propria mandria di bovini svezzati.

Purtroppo le etichette alimentari per legge riportano principalmente valori termodinamici: ovvero calorie, energia, kilojoule.

Siamo invece del parere che il valore nutritivo degli alimenti è dato sia dalla somma dei nutrienti (lipidi, proteine, carboidrati, fibre), che dalla loro digeribilità, diminuite dalla resorbibilità nell’ organismo. Ciò è limitante per trasmettere al consumatore la peculiarità dei prodotti ottenuti secondo il metodo di agricoltura e allevamento biologico-dinamici certificati Demeter.

Ad esempio, secondo le indicazioni del Ministero della Sanità, in Italia è vietato usare latte in polvere per fare i formaggi.

Se consideriamo che per dieci anni la Gran Bretagna continuò a esportare migliaia di tonnellate all’ anno di farine animali ad uso zootecnico in ben 69 Paesi del mondo, si capisce che l’uso di mangimi nelle mangiatoie delle stalle ha rappresentato un rischio elevatissimo per la salute umana, a causa della diffusione del morbo dell’ encefalopatia spongiforme bovina. Ribadisco che l’osservanza dei disciplinari di allevamento e alimentazione zootecnici Demeter avrebbe impedito la comparsa sella sindrome BSE con i tristi danni da “Mucca pazza”.

In questi giorni di rincari da urlo dei carburanti per autotrazione, potremmo anche ricordarci che il piombo tetraetile resta la sostanza più a buon mercato per aumentare il numero di ottani nelle benzine durante la raffinazione. Sicché, per ottenere dalle automobili a motore Otto, o a tre cilindri, le prestazioni oggi richieste è necessario rifornire i serbatoi con benzina avente numero di ottano alto. Purtroppo, però nella marcia i residui del piombo fuoriescono dai tubi di scappamento per depositarsi sulle file di ortaggi che costeggiano le vie, e lungo i prati addossati alle strade.

E’ così che il piombo tetraetile entra attraverso la catena alimentare nella nostra dieta e in quella dei ruminanti che si nutrono di fieno inquinato. Siamo arrivati al paradosso che recenti ricerche indicano addirittura nel latte materno di donna la presenza preoccupante di questo minerale. Va qui detto che fortunatamente fattorie Demeter devono proteggere i propri confini dotandosi di siepi, boschetti, filari frangivento sul perimetro aziendale.

Storicamente, proprio nelle cascine – in seguito alla aumentata produzione del latte – si sentì nelle aree più vocate la necessità di una lunga conservazione dei cibi; gli uomini e le donne di allora migliorarono così la tecnica producendo i formaggi a pasta dura. Infatti, fin dagli albori della umanità, l’arte di fabbricare i formaggi si era caratterizzata nella produzione di formaggi molli che rappresentano il metodo più semplice di utilizzare il latte di supero al fabbisogno famigliare.

I produttori Demeter continuano a riproporre le opere d’arte casearie di un tempo, con maggior igiene e consapevolezza di un tempo. Pertanto sono vari i formaggi Demeter sul mercato. Essi spaziano da quelli molli – caratterizzati dalla pasta molto umida  in ragione dell’alta percentuale di acqua contenuta (50-60%) con tessitura della pasta elastica o pastosa: come il primo sale, lo stracchino, il Gorgonzola della storica Cascina Orsine del Parco del Ticino, il taleggio Demeter di CasArrigoni, l’ Asiago della Cooperativa agricola Biodinamica San Michele di Conegliano Veneto. Speciali i formaggi di alpeggio Demeter realizzati dalla azienda agricola trentina Foradori s.s.: caciotta e tome dai sapori di un tempo. Il siero che fuoriesce, ricco in albumine e calcio diventa la ricotta.

Fra i formaggi a pasta dura -che si caratterizzano per una trasformazione che abbatte l’acqua in favore del caseinato di calcio- ci piace rammentare il re dei formaggi, Parmigiano Reggiano Demeter prodotto a Reggio Emilia da Bio Gold.

Anche in Molise si producono formaggi a pasta filata molto buoni: quali il Provolone affettato. Dulcis in fundo annoveriamo il Grana Padano a marchio Demeter del Consorzio Natura & Alimenta di Rivarolo Canavese (TO), sia porzionato che grattugiato.

“La bontà del Grana Demeter – dice il produttore Dino Mellano- è da ricercare nell’alimentazione delle mie vacche di razza Frisona, Jersey e Pezzate Rosse, con solo ottimo fieno Biodinamico profumato a fibra lunga; più un po’ di orzo o mais mietuti nella mia fattoria durante la lattazione”. “Il latte munto alla sera riposa 12 ore per essere scremato e unito alla mungitura del mattino, intera. Versiamo 660 litri nella caldaia del caseificio, aggiungiamo le colture batteriche prive di OGM, mescoliamo e scaldiamo fino a 33°C. Ora si aggiunge il caglio, che in 10 minuti farà coagulare la caldaia intera. In tre minuti la spacchiamo a braccia con lo spino, un arnese antico che la riduce in chicchi grandi come il grano= da cui il suo nome GRANA!”.

“la salatura avviene in salamoia e l’affinamento in cava, dopo riscaldamento da 33 a 45°C e riposo prima della cottura a 55°: infatti questi formaggi sono tutti a latte crudo !”

Un formaggio così buono dura oltre due anni.


BOX 1   Lo sapevate che …?

Lo sapevate che la natura ha fatto il latte per i mammiferi neonati ?

Che la regione “Dove scorrono latte e miele” è la Palestina ?

Che ai bimbi servono tanti nutrienti e tanta acqua per crescere bene.

Che il latte di vacca ha sette parti di acqua e una secca ( 12% di Sostanza Secca contro 88% H2O).

Che un adulto che assumesse 3 litri di buon latte al giorno, coprirebbe il suo fabbisogno giornaliero in energia: circa 2000 cal.

Che il latte è un alimento completo, se non fosse per il ferro e il manganese di cui è deficitario ?

Che il valore biologico del latte di vacca è il più alto dopo l’ uovo ? Fatto 100 quello dell’ uovo, il valore biologico delle proteine del latte è 91, per scendere a 83 con le proteine del pesce e 80 con quelle della carne. I valori più bassi appartengono alle proteine vegetali: le arachidi 54, il mais 59, riso e grano 64, la soja 72.

Che i “finti latti” vegetali (ad esempio quello di mandorle) contengono zuccheri semplici ma non lattosio; il “latte” di riso e di avena non contengono nemmeno calcio né ferro; mentre il latte munto dalle ghiandole mammarie dei ruminanti contiene ottimo colesterolo, ideale per ricostituire le sinapsi nervose di acetilcolina.

Che il grasso del latte è meno energetico della media di tutti gli altri grassi commestibili ?

La media di tutti i grassi commestibili fa 9,3 cal/g, ma quella del latte è 9. Quindi l’ apporto energetico in Kilojoule per grammo di grasso è 39, ma scende a 34 Kj/g misurando il grasso del latte.

Lo sapevate che uno yogurt da 180 g bianco naturale di latte intero contiene 477 Kilojoule totali?

Uno yogurt alla frutta da 180g ne contiene 605 Kj, cioè ingrassa di più (contiene 88% di yogurt bianco intero + 12 % per il quid 6% saccarosio e fruttosio più 6% di fibre e acqua).

Che lo yogurt è il latte fermentato più mangiato in Europa occidentale.

Che il Kefir è il latte fermentato più popolare e maggiormente bevuto in Europa orientale.

Che lo yogurt è un latticino dietetico per legge, essendo ricchissimo in probiotici (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus acidophilus). Mentre il Kefir è una bevanda al latte lquido, contenente Lattobacilli e Streptococchi mesofili, eterofermentanti, e lieviti formidabili per la nostra salute, quali: Leuconstoc mesenteroides cremoris, Candida kefir.

Il Kefir sviluppa alcool, bollicine di anidride carbonica, acido lattico, acido pantotenico. Un vero toccasana.

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01 Apr

Continuiamo a fare del nostro meglio di Domenico Di Ciero

di Domenico Di Ciero, consigliere Demeter Italia

Sento il dovere in questo periodo particolare di spendere due parole per la nostra Agricoltura Biodinamica. E in questo periodo, dove gira tutto intorno alle speculazioni, dove tutte le materie prime sono in aumento, mi chiedo come la biodinamica possa venirci in aiuto.
Io credo che sia venuto il momento in cui il contadino Biodinamico debba dare il meglio di sé per il rispetto del nostro ambiente, lavorando sui valori etici che ci accomunano. Questo perché penso che noi biodinamici abbiamo il compito di produrre cibo in maniera equa e solidale, lasciando una rilevante impronta nel nostro mondo.
Naturalmente questo ci porta sempre ad un continuo miglioramento di tutte le produzioni biodinamiche .
Recentemente si è aperto un tavolo per discutere su una eventuale revisione degli standard di produzione del vino spumanti. Discussione già in atto da parte della Demeter International dalla quale sono già arrivate delle proposte. La revisione di uno standard può portare notevoli opportunità per i produttori della filiera ma nel contempo ci espone come Nazione ad altissima vocazione Vitivinicola a dei rischi. Una decisione così importante non può non essere condivisa con tutti i nostri soci e licenziatari. Ci siamo pertanto fatti promotori di convocare con urgenza un incontro del gruppo dei viticoltori/vignaioli biodinamici . La discussione sarà incentrata sulla valutazione delle importanti novità.
Gli uffici della Demeter a giorni invieranno a tutti gli interessati una convocazione alla quale invito tutti a partecipare visto l’importanza dei temi trattati.
Un’altra importante iniziativa è quella che ci coinvolge insieme ad altre Demeter di Paese, nello sviluppo dei software per la gestione delle verifiche ispettive in azienda. Entro fine anno partiremo con la sperimentazione in campo. Questo lo ritengo un grosso passo avanti perché in tutte le Demeter di Paese verranno utilizzati gli stessi sistemi di controllo, annullando le differenze che ancora ci sono. Il progetto è piuttosto impegnativo, come immaginerete, e noi ci stiamo lavorando, facendoci carico di parte dei costi, come gruppo pilota. Con questo nuovo sistema tutti i dati di tutte le aziende certificate Demeter saranno in un unico database. Lo strumento è pensato per facilitare il lavoro di tutti, dei verificatori ma anche delle aziende verificate e rappresenta una grossa opportunità anche perché unisce sempre più le Demeter di tutto il mondo. Ed è l’unione che fa la forza.

 

 

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21 Mar

Rincari da record – di Enrico Zagnoli

Il prezzo al litro del gasolio vola oltre quello della benzina -L’impennata dei carburanti danneggia il bio  Demeter

 

Sarà passata sotto gli occhi di voi lettori la sorpresa di scoprire che il prezzo alla pompa di rifornimento è maggiore per il gasolio che per le benzine. Ogni automobilista avverte in questi giorni di vivere tempi mai visti prima.

Da sempre, infatti, il Diesel costava meno delle benzine, per conseguenza estrattiva nella distillazione frazionata del petrolio. L’ Italia con ben diciotto raffinerie (quasi la metà di quelle affacciate sulle coste del Mar Mediterraneo) assegnava le giuste accise modulando i prezzi: benzina con più ottani, benzina verde, gasolio artico, gasolio, kerosene, metano, bitume. Con prezzi a decrescere.

Dalla guerra sarmatica purtroppo non è più così. Gli aumenti sono stati repentini e ne ha risentito anche il costo all’ acquisto del gasolio agricolo.

L’impennata dei carburanti danneggia il comparto biologico-dinamico. Le aziende agricole italiane già a marchio pieno o in conversione al marchio Demeter risentono già da ora, maggiormente di quelle convenzionali, degli aggravi di gasolio agricolo. Infatti, nelle nostre cascine, fattorie, frutteti, campi di cereali e leguminose la bontà dei prodotti che crescono e si sviluppano deriva dalla pratica di spruzzare sulle gemme, sui frutti, sulle foglie, sulle spighe in maturazione una miscela di acqua e polvere di quarzo. Questo passaggio richiede la distribuzione lungo i filari di vite, in mezzo ai coltivi, nelle serre, nei vivai di piantine, negli orti.

Se la si distribuisce a trattore i costi di coltivazione aumentano maggiormente che nelle aziende convenzionali che non eseguono tale pratica. Nei meleti questo passaggio a spruzzo si effettua anche da sei a dieci volte a ciclo: da ciò dipende la serbevolezza delle mele raccolte e la loro qualità organolettica superiore.

Lo stesso dicasi per la distribuzione del preparato 500 a base di letame di vacca maturato in ipossia, protetto da tegumenti cornei. La distribuzione del 500 che favorisce la flora batterica del suolo aiuta il miglioramento della sostanza organica. Questo passaggio per i campi, obbligatorio come il precedente in tutte le aziende Demeter, va ripetuto negli anni e rappresenta un costo che si aggrava con i rincari da carburante.


GASOLIO AGRICOLO

Per chi non è pratico di lavori in campagna, il gasolio agricolo è il carburante per trattori che gode di un prezzo agevolato. Tale agevolazione aiuta sia l’agricoltura che la pesca, muovendosi i pescherecci grazie a motori Diesel. Questo carburante costava meno perché le accise statali incidevano per circa la metà, come misura protezionistica in favore delle agricolture nazionali. Appare evidente che gli stati con alta percentuale di autoapprovvigionamento in derrate alimentari possono dormire tranquille in caso di sanzioni commerciali e resistere ai venti di guerra.


CAVALLI VAPORE

Durante la rivoluzione industriale, le scoperte di Pascal, Watt, Gay-Lussac, Carnot sulla termodinamica permisero di dotarsi di forza motrice meccanica. Le caldaie azionate col vapore di carbone e legna permisero alle locomotive di snodarsi sulle rotaie e alle rotative di azionare gli arcolai delle prime filande per tessuti industriali.

La potenza dell’energia procurata dalle macchine- paragonata alla forza dei cavalli da tiro Percheron, Ardennese, Padano rapido – diede la misura al concetto fisico di “Cavallo vapore”, il cosiddetto  CV ancora in uso sui libretti di circolazione della vostra automobile.

Speriamo che – stanti i venti di guerra cirillici e perdurando l’ impennata dei prezzi dei carburanti-  non si debba ritornare a riprendere i CV come agenti di trasporto nelle campagne.

In tale ipotetica prospettiva, le aziende Demeter avranno una carta in più da giocare: il traino moderno animale. Alcuni esempi: nel sud della Norvegia a Fokkolgård vi è la storica azienda Demeter che da decenni sperimenta nuovi attrezzi da lavoro trainati da cavalli da tiro: estirpatori, vomeri, tagliaerba, escavatori per patate, seminatrici di precisione. Idem a Amehlinghausen nel Nord della Germania, dove lavorano le tre aziende Demeter Bauck specializzate in genetica di razze da tiro. A casa nostra vantiamo in provincia di Vicenza e Bologna associati Demeter che sanno ancora affienare i campi con il lavoro da soma dei cavalli da Tiro Padano Rapido: si tratta dell’azienda zootecnica La Decima e di ’Antico podere i Bernardi. Dovremmo essere grati a chi con fatica e resistenze mantiene in essere le antiche pratiche contadine.

 

 

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16 Feb

L’impegno di Demeter per il riconoscimento dell’effettivo valore della Biodinamica – di A. Anastasi

di Antonino Anastasi

La scorsa settimana l’agricoltura biodinamica è stata oggetto di diffamazione da parte di molti mezzi di comunicazione.

Tutte le notizie trattavano i principi dell’agricoltura biodinamica in modo superficiale e incoerente con il solo scopo disinformare i consumatori. Io credo che tutti noi, attori del mondo Biodinamico, dobbiamo impegnarci sempre di più affinché sia veicolata una corretta informazione in tutti i luoghi di discussione, con tutti i mezzi a disposizione. La Demeter Italia si impegna affinché quello che non è stato fatto finora sia fatto ora dal Consiglio con un deciso cambio di passo

Per chiarezza, a chi ancora non lo sapesse, un produttore Biodinamico deve essere anche certificato biologico per ottenere la certificazione Biodinamica e quindi ha, di fatto, gli stessi diritti e doveri chi produce solamente in bio.

Ma quali sono le differenze tra chi produce in Biologico e chi produce in Biodinamico? Ne citerò solo alcune che mi sembrano le più significative:

  • L’ Agricoltura biodinamica rappresenta oggi un sistema produttivo sostenibile con un impatto ambientale bassissimo. Per esempio, è obbligo delle aziende agricole lasciare almeno il 10% della superficie aziendale al mantenimento della biodiversità del territorio. Siepi, fossi, sentieri e boschi vengono lasciati intatti per far sì che la selvaggina vi trovi rifugio.
  • La fertilità del suolo viene ottenuta attraverso l’autoproduzione dei concimi, tramite il sovescio e l’utilizzo del letame maturo.
  • L’utilizzo del rame, che è un minerale naturale ammesso in agricoltura Biologica fino al massimo di 4 kg/ettaro/anno, in Agricoltura Biodinamica non può essere usato per più di 3 kg/ettaro/anno su tutte le colture arbore, ma non è consentito l’utilizzo sugli ortaggi. Questo a vantaggio della qualità intrinseca che il consumatore trova nei nostri prodotti freschi.
  • La produzione dello yogurt, secondo il nostro disciplinare, non può essere ottenuta dalla totale centrifugazione del latte, ma solo di una piccola parte, a tutto vantaggio della digeribilità del prodotto.
  • Per produrre un vino Biodinamico vengono usati i lieviti naturali già presenti sulla buccia dell’acino. Nessun altro tipo di lievito può essere aggiunto a tutto vantaggio del vino che si ottiene.

Questi pochi esempi rappresentano solo alcune delle tecniche produttive che gli agricoltori biodinamici, ogni giorno, utilizzano ottenendo prodotti migliori qualitativamente e, allo stesso tempo, tutelando l’ambiente.

Perché il nostro principio ispiratore è il rispetto di tutto quello che circonda, con l’augurio di poter consegnare ai nostri figli un mondo migliore.

(*) Antonino Anastasi è fondatore ed amministratore di Mediterranea Foods srl (RC) e ricopre il ruolo di Vice presidente del Consiglio dell’Associazione Demeter Italia

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28 Gen

Prossimi orizzonti – di Dino Mellano

di Dino Mellano

Cari amici e cari soci

c’è stato un cambio al vertice della nostra Associazione legato al momento di trasformazione in atto. Durante l’ultimo Consiglio che ho avuto l’onore di presiedere, è emerso come l’obiettivo prioritario per tutti fosse quello di strutturare sempre di più il legame tra Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e Demeter Italia. Questo sarà fatto attraverso le seguenti linee di azione che rappresentano i nostri prossimi orizzonti:

  1. Integrazione delle sedi delle Sezioni regionali dell’Associazione con sedi regionali Demeter. Nell’arco dei prossimi 3 o 4 mesi vorremmo rilanciare tutti le sedi regionali dell’Associazione biodinamica integrandoli con quelle Demeter in modo tale che i nostri soci abbiano un punto di riferimento locale dove trovare tutte le informazioni necessarie per la pratica biodinamica. La presenza capillare sul territorio ci darà la possibilità di offrire maggiori servizi ai soci.
  2. Far in modo che la Demeter Italia diventi sempre più un ente di certificazione, con ispettori operativi in tutta Italia, delegando tutti i servizi della sfera culturale all’Associazione per l’Agricoltura biodinamica.
  3. Continuare a lavorare insieme anche sul fronte della formazione mettendo in contatto gli imprenditori biodinamici, attraverso format innovativi, perché la formazione resta un asset strategico per la diffusione della corretta pratica biodinamica.

Concludo con l’augurio che in questo particolare momento storico, dove anche una fiera importante come il Biofach 2022 è stata spostata a luglio, tutte le attività possano presto ripartire, anche in presenza.

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01 Dic

La squadra della Demeter a Parma di E.Amico

di Enrico Amico

Questo mese voglio cogliere l’occasione di trasmettere a tutti l’importanza che in Demeter riveste l’attività delle persone che lavorano nell’ufficio a Parma. Senza il prezioso aiuto di tutti i collaboratori sarebbe impensabile che Demeter Italia possa esistere. A maggior ragione in questi ultimi anni che stanno registrando una sensibile crescita di operatori interessati al marchio.

Innanzitutto, voglio sottolineare come grazie alla persona di Giovanni Legittimo Demeter Italia abbia sempre operato con rigore e puntualità nel controllo e nella certificazione: dalla nascita della nostra Associazione Giovanni è sempre stato il garante del suo corretto e imparziale funzionamento. La notizia, che molti di voi già conosceranno, è che Giovanni tra un anno andrà in meritata pensione. Guardiamo a questa tappa felici per il suo traguardo, ma anche con un certo sgomento: come faremo senza la sua determinazione e la sua onestà intellettuale? Senz’altro valuteremo forme di collaborazione che permettano a Giovanni, se lo vorrà, di rimanere attivo nell’ambito dell’ufficio, ma è anche vero che abbiamo necessità di trovare una figura che lo affianchi e che poi ne possa prendere il posto come direttore della Segreteria Tecnica. Si tratta di un profilo di alto livello: è necessaria la conoscenza dei regolamenti e delle legislazioni del settore biologico, così come è opportuna l’esperienza in organismi di controllo e certificazione piuttosto che in ambiti regolatori, ma senza tralasciare approfondimenti nei confronti dell’agricoltura biodinamica o della visione del mondo antroposoficamente orientata. Il tutto con la volontà di risiedere nella nostra bellissima Parma. Qualora aveste delle persone da segnalare vi chiedo di scrivermi a presidente@demeter.it

Nel corso del 2022 terminerà il periodo di apprendistato della nostra Marlene Cattaneo che con grande dedizione in questi anni ha imparato a gestire le visite ispettive che arrivano dagli ispettori e dagli organismi di controllo con cui Demeter ha delle convenzioni; e che allo stesso tempo raccoglie le domande di Iter di Tutoraggio per mandarle all’Associazione Biodinamica. La gestione del protocollo in entra e uscita è un’altra attività fondamentale per Demeter che è sotto la sua responsabilità. L’auspicio di tutti noi è che terminato l’apprendistato Marlene abbia intenzione di continuare il cammino insieme.

La Segreteria Tecnica, poi, non potrebbe essere completa senza la fondamentale attività di controllo delle ricette e di approvazione delle etichette, oltre che di gestione dei certificati di partita e di rilascio degli attestati. Francesca Lucifero è colei che con estrema accuratezza, passione e gioia si occupa di questo, nonché della parte operativa relativa alle fiere, senza dimenticare i primi passi di pubblicazioni di post sui social media a cui Demeter Italia si sta dedicando in modo più strutturato.

La componente amministrativa e contabile si è arricchita della precisa figura di Roberta Superchi che, da essere consulente esterna, quest’anno è entrata a far parte dell’organico effettivo della squadra: un ruolo fondamentale che ha permesso a Demeter Italia di avere sempre più accortezza nella gestione del conto economico e del bilancio. Attività che senza il contributo conoscitivo e la sensibilità umana di Marina Ferrari sarebbe ben difficile portare avanti: la sua empatia nei confronti dei licenziatari, piuttosto che l’esperienza nella gestione di diritti e quote rappresentano una fonte di ossigeno per tutta l’associazione.

Infine un meritato riconoscimento di stima e professionalità va al nostro Direttore Giovanni Buccheri il quale sin dal suo insediamento ha intrapreso una profonda riorganizzazione degli uffici impostando il lavoro non solo sul rigore e sul metodo ma anche e soprattutto su tanta empatia che mostra nei confronti dei suoi colleghi di ufficio, del consiglio  e di tutto il movimento biodinamico. La sua presenza è , ormai, un punto fermo, un pilastro intorno a cui stiamo costruendo una NUOVA DEMETER   capace di dare risposte sempre più attente, rapide e soddisfacenti ai nostri associati , e, al tempo stesso, capace di  affermarsi, nel panorama agricolo nazionale, come esempio di una  NUOVA AGRICOLTURA.

Per concludere, e nel ringraziare di cuore a nome di tutto il Consiglio il “lavoro” che la squadra di Parma svolge tutti i giorni, auguro a tutti VOI un caloroso e sentito AUGURIO di BUONE FESTE, con la speranza, anzi certezza, che gli sforzi, il lavoro e , non ultimo, l’amore , che quotidianamente, profondiamo nelle nostre aziende, producono benefici  alla nostra amata terra.

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12 Nov

Associazione biodinamica e Demeter all’evento di apertura di B/Open 2021

Il modello dell’agricoltura biologica può rappresentare un paradigma per la sfida della sostenibilità lanciata con il Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza? E quali azioni del PNRR possono favorire la crescita dell’agricoltura “organic”? A queste e altre domande hanno cercato di dare una risposta i partecipanti al convegno di apertura dal titolo “PNRR, filiera agroalimentare sostenibile e biologico: politiche e strategie di sviluppo” che si è tenuto lo scorso 9 novembre a Verona in seno alla manifestazione B/open. Tra i relatori, in rappresentanza del mondo biodinamico, il Presidente di Demeter, Enrico Amico e il Presidente dell’associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Carlo Triarico.

Di seguito una sintesi di quanto è emerso dal dibattito

Stefano Vaccari, Direttore generale CREA, presenta una serie di interessanti dati. Il Bio nel mondo rappresenta il 1,5% di superficie agricola mondiale, in Europa (con Russia) il 3,3%, mentre in Unione Europea l’8%. In Italia, terra degli agricoltori più bravi nelle colture più complesse (ortive e frutticole) ci sono oltre 2,2 milioni di ettari bio. Per raggiungere gli obiettivi Farm to Fork il nostro paese dovrà arrivare a 3,2 milioni ettari di SAU bio, cioè aumentare di 1 milione e cento mila ettari. Oggi il bio italiano si concentra in meridione. Le risorse per innestare il processo di conversione disponibili tramite PNRR sono: 500 milioni per agricoltura di precisione, 1.200 milioni per contratti di filiera ma non ci sono risorse dirette per il biologico. Il PSN invece finanzia direttamente il bio: tra PSR ed ecoschemi il CREA stima che ci saranno circa 450 milioni/anno solo per il biologico. “Oggi il vero ostacolo al bio è il rapporto Stato-Regioni: non sono possibili politiche centralizzate sul tema (Art 5 costituzione) e quindi ogni regione ha le sue politiche sul bio. Sarebbe necessario cambiare la legislazione e sburocratizzare”.

Giuseppe Romano, Presidente AIAB afferma che l’obiettivo del 25% SAU in biologico è relativo alla media europea e che l’Italia dovrebbe porsi l’obiettivo del 30% di SAU bio al 2027. Certamente servirebbero 900 milioni di euro, il doppio di quelli stimati. “Oggi si è esaurita la spinta motivazionale, gli agricoltori devono fare una scelta molto più radicale, è quindi necessaria quindi formazione, consulenza, ricerca, innovazione… Se siamo stati i più bravi dobbiamo continuare a mantenere la leadership”.

Riccardo Cozzo, Presidente ASSOCERTBIO esordisce dicendo che c’è stato un appiattimento nella crescita del biologico in Italia negli ultimi 3 anni per vari motivi: troppa burocrazia (vedi carte delle visite ispettive), aumento dimensione media aziende e uscita dal sistema delle piccole aziende. Nel 2022 avremo il nuovo regolamento comunitario che prevede la certificazione di gruppo per piccoli produttori. “Il biologico oggi è l’unico standard esistente formalizzato di agricoltura sostenibile e il consumatore chiede sempre di più una agricoltura sostenibile ambientalmente. Nei dati dobbiamo tenere in considerazione anche l’agricoltura tradizionale presente in moltissime parti del mondo”

 

Carlo Triarico. Nel Piano d’azione per l’Agricoltura biologica la Commissione Europea ha posto come obiettivo principale di destinare, entro il 2030, il 25% del terreno agricolo all’agricoltura biologica. Per raggiungere questo obiettivo l’Italia dovrà lavorare sia sul mercato interno che su quello estero.

Tra le principali criticità evidenziate la frammentazione normativa in Italia dovuta al fatto che le Regioni hanno Piani di Sviluppo Rurali diversi con modalità diverse per l’erogazione dei fondi. Altra grave criticità riguarda il ritardo nell’approvazione della Legge sul Bio.

Triarico cita una pubblicazione scientifica a cura dell’INRAE, l’Istituto Nazionale per la Ricerca Agronomica francese che ha effettuato una metanalisi dalla quale è emerso come il biodinamico abbia un impatto ecologico migliore rispetto agli altri metodi agricoli. Queste ricerche, di fatto, smentiscono le dicerie che in Italia ostacolano la Biodinamica. “In assenza di dibattito, queste dicerie danneggiano non solo il biodinamico, ma anche le imprese biologiche e il mercato del bio nel suo complesso. La Biodinamica, infatti, applica il biologico in forma più restrittiva e, dai dati a disposizione, emerge come ci siano incrementi nelle rese e nella qualità dei prodotti. La biodinamica realizza alti redditi (13mila Euro/ettaro) anche perché i buyer internazionali cercano il prodotto di alta qualità su cui gli agricoltori biodinamici italiani sono forti e competitivi” conclude Triarico.

Il Sen. Francesco Battistoni, Sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ribadisce che lo strumento più utile al biologico è la Legge che si augura che a gennaio venga approvata. “Avendo la delega al biologico sono sostenitore della legge. Abbiamo una legge fatta bene, nei tempi e nei modi. Dobbiamo però rivedere il tavolo del biologico in attesa dell’approvazione della legge”.

La superficie a biologico è un obiettivo ma per raggiungerlo è necessario puntare all’incremento del consumo. “Il problema oggi non è trovare i fondi il problema e mettere in atto progetti che intercettano queste risorse. Spendiamo 5 milioni di euro per portare il biologico nelle scuole. È fondamentale andare a stimolare l’aumento della domanda” conclude il Sottosegretario.

Enrico Amico presenta l’Associazione Demeter che, insieme all’Associazione Biodinamica, rappresenta e costituisce il movimento Biodinamico italiano. Demeter è presente in 64 paesi al mondo e in Australia 30% superficie biologica è biodinamica. Demeter è brand molto conosciuto e in Italia le aziende biologiche più mature si sono convertite al Biodinamico. Questo è importante perché il mercato estero continua a richiedere maggior prodotto certificato Demeter. Amico sottolinea come l’agricoltura biodinamica, con i suoi disciplinari già adempia alle richieste dell’Europa per quanto riguarda il 10% dei terreni agricoli destinati alla biodiversità. La biodinamica potrebbe essere presa come modello per trainare verso l’alto tutto il settore biologico.

“Il PNNR ci offre grandi strumenti ma sono critico riguardo agli investimenti destinatati ad una maggiore competitività (come quelli relativi a logistica e trasporti). Già oggi le nostre regioni fanno le corse per non incorrere nel disimpegno automatico. Saremo in grado di raccogliere questi nuovi fondi? Bisognerebbe semplificare la burocrazia, cambiare le regole. Inoltre, il settore agricolo è storicamente poco appetibile per il settore creditizio e questo ci potrebbe penalizzare nella fase di elargizione dei fondi”.

Maria Grazia Mammuccini, Presidente Federbio, sottolinea il ruolo importante che le associazioni del bio svolgono per la crescita del settore. “Siamo in una fase strategica per il bio perché tante aziende agricole possono passare al biologico. Lo sviluppo degli ultimi 10 anni è stato legato al mercato. Siamo leader nel biologico in Europa ma altri paesi crescono molto più velocemente di noi, come la Germania e Francia”. Il mercato italiano vede i consumi crescere più della produzione: cereali e legumi sono i prodotti che importiamo di più nonostante siano prodotti anche nel nostro Paese.

“Dobbiamo puntare al 30% per il 2027, dobbiamo andare oltre gli obiettivi dell’Europa e per fare questo servono assistenza tecnica, ricerca, innovazione e formazione, comunicazione e informazione per incentivare i consumi ma anche digitalizzazione e semplificazione della certificazione”. E conclude “A gennaio entra in vigore il nuovo regolamento europeo del biologico e dobbiamo avere la legge sul Bio approvata”.

Dopo questa prima parte di interventi è seguita una tavola rotonda dal titolo “Orizzonte al 2030: la vision delle Associazioni sindacali” che ha visto come relatori: Luigi Tozzi, Responsabile settore biologico Confagricoltura; Maria Letizia Gardoni, Membro della Giunta Esecutiva Coldiretti e Presidente Coldiretti Marche; Secondo Scanavino, Presidente Cia-Agricoltori Italiani; Franco Verrascina, Presidente Copagri; Francesco Torriani, Coordinatore del settore biologico dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

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10 Nov

Le attività autunnali di Demeter Italia di Enrico Amico

di Enrico Amico

Si sta per concludere il Corso nazionale per tecnici ispettori organizzato da Demeter Italia insieme all’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica con cui prosegue la nostra intensa collaborazione anche sul fronte formativo.

È stato un corso molto articolato e composto da 11 moduli per un totale di 44 ore di formazione a distanza e uno stage di due giornate presso l’Azienda agricola biodinamica La Collina di Reggio Emilia, per dare la possibilità ai partecipanti di mettere in pratica quanto appreso durante il corso.

Il corso ha avuto un ottimo successo di partecipanti e ha coinvolto 21 persone, provenienti da tutta Italia, selezionate sulla base delle loro esperienze pregresse in ambito agricolo. Il nostro obiettivo era quello di formare nuovi tecnici ispettori da inserire nel parco ispettori di Demeter Italia. Durante il corso, quindi, i partecipanti hanno potuto conoscere e approfondire tutti gli aspetti che riguardano l’agricoltura biodinamica certificata con un focus sugli aspetti tecnico applicativi degli standard Demeter in modo da capire a fondo come viene svolta l’attività ispettiva finalizzata all’ottenimento e al mantenimento del marchio Demeter. I docenti del corso sono stati selezionati tra i maggiori esperti di rilievo nazionale nell’ambito dell’applicazione pratica dell’agricoltura biodinamica e della certificazione Demeter. Siamo molto soddisfatti del percorso che hanno intrapreso i partecipanti e siamo certi che potranno essere validi collaboratori della nostra Associazione.

Tra le altre attività che stiamo portando avanti in questo autunno vi segnalo anche la partecipazione di Demeter alla fiera del biologico B/Open a Verona, una importante manifestazione che si propone come la prima fiera in Italia rivolta agli operatori italiani ed esteri del food certificato biologico. Un appuntamento che, come certificatori italiani biodinamici, non potevamo perdere.

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23 Set

Il Corso nazionale per tecnici ispettori Demeter – di Enrico Amico

Il prossimo appuntamento importante che ci vedrà coinvolti come Associazione Demeter Italia è il Corso nazionale per tecnici ispettori. Il corso, organizzato insieme all’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica con cui prosegue la nostra intensa collaborazione anche sul fronte formativo, inizierà il 21 ottobre e terminerà il 14 novembre prossimo. Il corso è articolato in 11 moduli per un totale di 44 ore di formazione a distanza. Al termine del corso ci sarà uno stage di due giornate presso l’Azienda agricola biodinamica La Collina di Reggio Emilia per dare la possibilità ai partecipanti di mettere in pratica quanto appreso durante il corso. L’obiettivo del corso è quello di formare nuovi tecnici ispettori da inserire nel parco ispettori di Demeter Italia. Durante il corso, quindi, i partecipanti potranno conoscere e approfondire tutti gli aspetti che riguardano l’agricoltura biodinamica certificata con un focus sugli aspetti tecnico applicativi degli standard Demeter in modo da capire a fondo come viene svolta l’attività ispettiva finalizzata all’ottenimento e al mantenimento del marchio Demeter. I docenti del corso sono esperti di rilievo nazionale nell’ambito dell’applicazione pratica dell’agricoltura biodinamica e della certificazione Demeter.

Il corso è rivolto a tutte le persone interessate che hanno fatto esperienza in ambito agricolo e sarà data precedenza ai candidati che provengono da Piemonte, Veneto, Puglia, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Calabria, Sicilia ed Emilia Romagna, regioni nelle quali abbiamo più bisogno di nuovi ispettori.

Il corso è a numero chiuso e le candidature sono aperte fino al 10 di ottobre. Invito quindi tutti gli interessati a contattarci e a segnalare questa nostra iniziativa a potenziali candidati. 

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