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Che cos’è l’agricoltura biodinamica

Agricoltura biodinamica. Due parole che implicano un modo di lavorare, osservare, di vivere la terra. Una filosofia di vita per apprezzare tutta l’armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo.

Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini.

La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali.

Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli in cui la natura è immersa.

La base ideale per creare un’unità biodinamica è l’azienda agricola con un allevamento di bestiame. Gli animali costituiscono infatti un elemento importante di questo organismo, fornendo prezioso fertilizzante, da usare dopo il compostaggio per incrementare la vitalità del terreno.

Secondo il metodo biodinamico, la fertilità e la vitalità del terreno devono essere ottenute con mezzi naturali: compost prodotto da concime solido da cortile, materiale vegetale come fertilizzante, rotazioni colturali, lotta antiparassitaria meccanica e pesticidi a base di sostanze minerali e vegetali.

Rendendo vitale la terra ed aumentandone l’attività biologica, le piante crescono in modo naturale, nutrite dall’ecosistema del suolo.

La concimazione e la cura del terreno sono quindi finalizzate all’ottenimento e al mantenimento di questo equilibrio.

Per informazioni più approfondite potete consultare il sito nazionale di agricoltura biodinamica e il sito dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica

Le forze cosmiche

La parte “Dinamica” del metodo biodinamico mette in evidenza il fatto che le forze terrestri influenzano la crescita delle piante. Wolfgang Schaumann ha dichiarato: “La terra è immersa nelle sfere planetarie del nostro sistema solare e le forze planetarie si imprimono, ad esempio, sulla morfologia delle piante”.

Gli agricoltori biodinamici utilizzano le proprie conoscenze sul piano pratico, scegliendo il momento per seminare e per piantare, per utilizzare varie tecniche di coltura ed effettuare il raccolto in base alle forze cosmiche attive in quel momento (entro i limiti consentiti dalle condizioni climatiche). Questi effetti cosmici sono stati esaminati, tra gli altri, da Maria Thun e dal Dott. Hartmut Spiess (quest’ultimo presso l’istituto di Ricerca Biodinamica in Germania). Frutto del lavoro di Maria Thun e collaboratori è il calendario biodinamico delle semine attualmente usato da tutti gli agricoltori biodinamici del mondo.

Parimenti, i pianeti esercitano un’influenza su metalli, rocce, piante, animali e sull’uomo ( i cosiddetti influssi astrali, così denominati dal greco “aster” che significa “stella”). Come il sole contribuisce alla crescita delle piante e la luna, ad esempio, influisce sul contenuto idrico di tutti gli organismi, i pianeti influenzano la terra e i suoi abitanti. Fin dall’antichità, i pianeti sono stati suddivisi in pianeti vicini (Luna, Mercurio e Venere tra la terra e il sole) e pianeti lontani (Marte, Giove e Saturno). I pianeti vicini operano direttamente attraverso l’atmosfera o indirettamente tramite l’acqua, l’humus o il calcio (calcare,potassio e sodio) sulla crescita delle piante. Le influenze di Marte, Giove e Saturno sono canalizzate attraverso il calore e il silice (quarzo, feldspato, mica e orneblenda); penetrano attraverso il contenuto di silice del suolo e salgono nella pianta esprimendosi nei colori dei fiori e nella frutta e nella produzione di semi. Contribuiscono inoltre alle forme di piante sempreverdi, quali lo sviluppo dei boschi.

L’utilizzo dei preparati cornoletame e cornosilice è un’estensione pratica di queste idee. La loro azione può essere paragonata a quella dell’omeopatia, che agisce sui processi metabolici sia delle piante che del terreno mediante energie trasportate da materiali potenziati. I preparati di Rudolf Stainer non si basano su una saggezza agricola tradizionale. Sono solo il frutto dalle sue indicazioni: Wolfgang Schaumann disse: “Steiner aveva il dono di vedere dentro al mondo soprasensibile; era consapevole delle realtà al di fuori del regno delle percezioni sensoriali umane e tentava di trasmettere queste realtà ai suoi ascoltatori utilizzando paragoni verbali e pittorici.

Le sue raccomandazioni riguardo ai preparati traggono origine da qui, in un regno non facilmente accessibile a noi. Gli agricoltori sperimentano i loro effetti; gli scienziati e i ricercatori di organizzazioni quali l’Istituto di Ricerca Biodinamica, stanno cercando di porre solide basi per un riconoscimento di molti di questi effetti.”

Nutrimento per lo spirito

Una possibilità che i ricercatori con orientamento antroposofico stanno considerando per determinare la qualità dei prodotti biodinamici è data dai cosiddetti metodi di formazione dell’immagine, quali il metodo della cristallizzazione sensibile sviluppati da Ehrenfried Pfeiffer.

Estratti di latte, piante o erbe vengono posti insieme su un piatto di vetro con cloruro di rame e la soluzione viene lasciata cristallizzare. Per ogni liquido così testato, si sviluppa un caratteristico schema che consente un confronto delle forme ad ago e a stella. Tramite questa tecnica, le differenze tra latte intero, omogeneizzato e pastorizzato sono visibili malgrado i loro componenti chimici siano gli stessi.

Analogamente si possono, individuare le differenze tra il succo prodotto da verdure coltivate secondo i principi biodinamici e quello di piante concimate in modo convenzionale. Si sta tentando di rendere i collegamenti invisibili una parte comprovata delle nostre conoscenze fondamentali. Dieter Bauer di Dottenfelderhof ha dichiarato: “L’agricoltore sperimenta il mondo vivente. Egli attiva l’organismo umano e lo dispone a ricevere le influenze del cosmo. Mediante la raccolta, la miscelazione, l’interramento, il recupero e lo spruzzo dei preparati realizzati con silice, letame bovino ed erbe, l’agricoltore collega la propria anima al terreno, alle piante e agli animali. Ciò si riflette a sua volta sulla qualità dei nostri prodotti”.

Anche se è necessario un ampio grado di introspezione per comprendere questo tipo di agricoltura, ciò non impedisce che gli alimenti prodotti secondo questi principi siano sempre più ricercati dai clienti che hanno un orientamento organico ed olistico.

Forse le idee di Steiner stanno iniziando a portare i loro frutti. Una di queste idee suggerisce che gli alimenti biodinamici siano un nutrimento non solo per il corpo fisico, ma contribuiscano anche al benessere spirituale.

Cenni storici

Il metodo biodinamico è nato con Rudolf Steiner (1861-1925). Egli cercò di descrivere tutti gli aspetti della vita e della scienza nei termini della filosofia olistica da lui ideata e denominata Antroposofia. Secondo questa filosofia, l’evoluzione della capacità di conoscenza dell’umanità si è accompagnata da una crescita della spiritualità. Libertà significa aver giusto questa conoscenza e la possibilità di agire su di essa. Le sue idee hanno influenzato molti settori dello scibile umano, quali l’istruzione (scuole Waldorf), la medicina e l’arte (movimento ed euritmia). Nel 1924 si tenne il Corso di Agricoltura nella tenuta di Koberwitz, a est di Bratislava (oggi Polonia).

Il corso fu organizzato per iniziativa degli agricoltori che iniziavano a porsi domande e a nutrire preoccupazioni, ritenendo che l’agricoltura non fosse meramente una tecnica di produzione che richiede un crescente numero di input chimici. Sulla base della sua filosofia olistica, Steiner pose degli interrogativi pratici del tipo: Quante mucche che forniscono letame possono essere mantenute in una determinata area di terreno? Quali preparati applicati in quantità omeopatiche sono idonei per un determinato terreno e una determinata coltura?

All’epoca in cui si svolse il corso di Agricoltura, i partecipanti formarono il circolo Sperimentale. Il marchio “Demeter” venne introdotto per i prodotti biodinamici nel 1927.

Demeter (Demetra) è il nome della Dea greca della fertilità, che era ritenuta responsabile della fioritura di tutte le piante.

I preparati

Non esiste un ricettario sull’utilizzo dei preparati. Tuttavia, il loro metododi produzione e di utilizzo non è affatto un segreto. Chiunque abbia un orientamento verso l’agricoltura biodinamica può apprenderne i fondamenti.

Un’azienda agricola con allevamento di bestiame è sicuramente la base ideale per la creazione di un’unità biodinamica. I preparati stessi possono essere prodotti all’interno dell’azienda. Ma anche un’azienda ortofrutticola o un giardino domestico possono essere gestiti in base ai principi della biodinamica.

I requisiti indispensabili sono l’abolizione di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, l’uso intensivo del compost, un’attenta gestione del terreno e il riconoscimento dell’importanza delle influenza cosmiche. Inoltre, dovrebbe sussistere un interesse da parte dell’agricoltore biodinamico verso la filosofia di Rudolf Steiner, nonchè il desiderio di sperimentare sia la realizzazione dei preparati che il loro impiego.

Anche un agricoltore organico con una certa esperienza troverà inizialmente insolito l’utilizzo dei preparati e si porrà sicuramente molti interrogativi.

Occorrono parecchi anni di studio e molto lavoro pratico prima di comprendere le complesse interconnessioni e i riconosciuti effetti dei preparati.

Le sei “piante officinali” influiscono positivamente sui processi fermentativi nel compost, come dimostrato dagli scienziati attivi nella ricerca biodinamica. I cumuli di compost vengono inoculati ripetutamente in vari punti durante il loro sviluppo.

Si dice che il compost preparato sia più fertile ed abbia una maggiore capacità di migliorare il terreno rispetto al compost convenzionale. I preparati, malgrado la loro composizione materiale, non hanno queste capacità, ma piuttosto esaltano i processi materiali nel terreno in modo analogo al funzionamento delle medicine omeopatiche, ossia trasmettendo energia e informazioni.

Il “preparato da fatta” può essere aggiunto al cumulo di composto durante la sua formazione o mescolato ad acqua in rapporto 1:7 e poi versatovi sopra. La forma liquida è raccomandata anche per le piante giovani appena trapiantate, per il pacciame fresco e per i concimi verdi naturali. Per ulteriori approfondimenti potete visitare la pagina dedicata ai preparati biodinamici sul sito italiano di agricoltura biodinamica.

Secondo Steiner, i “due preparati da spruzzo, il cornoletame e il cornosilice, influenzano la dinamica della crescita vegetale dalla semina al raccolto.

Entrambi i preparati (il cornoletame in rapporto di 6-10 grammi ogni 10 litri e il cornosilice in rapporto di 0,4 grammi circa ogni 10 litri) vengono mescolati ad acqua per un’ora immediatamente prima dell’uso. La miscelazione inizia in in una direzione, creando un profondo vortice in unfusto o barile. Una volta formato il vortice la direzione viene invertita e si continua a mescolare finchè si forma un nuovo vortice. Mescolare piccole quantità di materiale in grandi quantità di acqua è detto “dinamizzare”.

Questo processo trasferisce le forze e l’energia dal preparato all’acqua stessa. Molte persone che si occupano di biodinamica ritengono che sia un’attività meditativa. I recipienti miscelatori e le atrezzature connesse sono strumenti necessari in un’azienda agricola o ortofrutticola. La sfera di attività del “preparato cornoletame” è la vita del terreno e l’area radicale della pianta.

Si applica preferibilmente all’inizio del periodo vegetativo, in un pomeriggio nuvoloso, sui campi ancora non lavorati o recentemente sottoposti a rotazione. Inoltre, nel corso dell’anno, il cornoletame viene usato o immediatamente prima della semina o dello svaso, oppure durante la semina o l’impianto. Deve cadere sul terreno in gocce per cui, in molte zone di piccole dimensioni, l’ideale è usare uno scopino che si possa immergere nel secchio contenente il preparato e poi spargere sulla terra; logicamente per grandi estensioni l’operazione dovrà essere opportunamente meccanizzata. Per approfondimenti sulla preparazione e uso del cornoletame o preparato 500 vedi qui.

Il “preparato cornosilice”, invece viene spruzzato in una nebbia fine. Viene usato, a seconda del tipo di pianta, o quando si stanno formando i frutti o le radici. La sua azione è di rafforzare gli effetti della luce e del calore sulla pianta e di promuovere una crescita sana. Il cornosilice viene spruzzato preferibilmente in un giorno limpido e soleggiato. Quando l’intenzione è quella di potenziare la crescita e la fruttificazione deve essere spruzzato al mattino presto; verso l’epoca della maturazione, quando le piante stanno appassendo e devono sviluppare ottime capacità di immagazzinamento, il periodo ideale è il tardo pomeriggio.

Steiner affermava che il preparato cornosilice opera in connessione alle forze cosmiche. Maria Thun ha ulteriormente sviluppato questa idea e raccomenda che lo spruzzo sia effettuato nei giorni benefici per la semina per quel determinato tipo di pianta, ad esempio le carote nei giorni per i tuberi, i pomodori nei giorni per i frutti.

Sebbene i due preparati da spuzzo non vengano utilizzati nello stesso periodo, essi sono sinergici e fanno parte di ogni azienda biodinamica. L’esperienza dimostra che i due preparati si supportano e si favoriscono reciprocamente. Questi sono solo alcuni esempi dei numerosi modi fondamentali in cui i preparati vengono usati.

Nel corso degli ultimi 75 anni, è stato raccolto un grande corpo di esperienze e di conoscenze scientifiche che ha contribuito ad implementare le teorie di Steiner nella pratica agricola. Un esempio è l’uso della Valeriana come protezione contro la minaccia delle ultime gelate. si ritiene che fornisca una sorta di “strato di calore” attorno alla pianta, in grado di ridurre i danni dovuti al gelo.

Un altro esempio è dato dal concime naturale liquido e dagli infusi ottenuti da piante selvatiche come ortiche, equiseto e consolida, che conferiscono resistenza contro i parassiti. Gli agricoltori e i frutticoltori che da anni utilizzano i preparati ritengono che il loro utilizzo faccia parte del ciclo dell’anno, esattamente come la semina, l’impianto e il raccolto.

In modo analogo alle influenze cosmiche sul terreno, gli agricoltori credono nella loro efficacia, senza sapere in dettaglio i meccanismi delle loro azioni o essere in grado di spiegarli sulla base delle ultime teorie della selezione naturale. Il modo in cui stainer ha messo a punto questi preparati e il modo in cui essi influiscono sul terreno, sul compost e sulla pianta, si trovano nella sua antroposofia. Numerosi esperimenti hanno dimostrato l’efficacia dei preparati e l’esperienza degli ultimi settanta anni ne è la conferma.

I preparati biodinamici

Le condizioni in cui vengono realizzati i preparati sono importanti quanto i componenti stessi.

Molti materiali hanno bisogno di un ciclo annuale completo per “maturare”. Poichè nella produzione dei preparati vengono utilizzati sia componenti di origine animale che vegetale, alcune persone paragonano questa procedura all’alchimia diffusa nel Medioevo.

L’aspetto più significativo è l’idea di Steiner secondo la quale le forze presenti negli organi vegetali ed animali possano essere combinate al ciclo delle stagioni dell’anno in modo da supportare, migliorare e curare la natura.

I preparati dovrebbero essere prodotti possibilmente presso un’azienda agricola.

I numeri da 500 a 508 attribuiti a questi preparati risalgono al 1928 a sono talvolta utilizzati al posto dei loro nomi.

Rudolf Steiner

Molte persone conoscono gli alimenti con certificazione Demeter. Ma qual’è la filosofia alla base dell’agricoltura Biodinamica? Il suo fondamento risiede nella scienza spirituale ideata da Rudolf Steiner: l’Antroposofia.

Quello di Dottenfelderhof (Germania) è un ottimo esempio di azienda gestita secondo i principi della biodinamica: la vendita dei prodotti agricoli direttamente presso l’azienda; un pastificio, un caseificio e stalle per bovini, suini e polli; orti frutteti di grandi estensioni e perfino aree sperimentali per la ricerca biodinamica. È l’ora di pranzo e, accompagnato dalle altre 90 persone che abitano in questa cooperativa, Dietrich Bauer, un socio fondatore della comunità agricola, ci racconta: “Qui vivono studenti che desiderano fare un’esperienza di lavoro, apprendisti, ma anche agricoltori assieme alle proprie famiglie; la maggior parte di loro vivono sotto lo stesso tetto; ciascuno si occupa di una propria area specifica; uno fa il fornaio, un’altro produce il formaggio; i vari compiti sono tutti interconnessi e pertanto intercambiabili. L’azienda agricola, inoltre, organizza regolarmente dei seminari sull’agricoltura biodinamica”.

Quali sono i fondamenti alla base di questa forma di agricoltura? Peter Schaumberger, alto funzionario Demeter Germany, ci spiega che: “L’agricoltura Biodinamica si basa sul principio per cui il terreno, le piante, gli animali e l’uomo operano assieme in un unico ciclo agricolo. Il fondamento spirituale è contenuto nel “Corso di Agricoltura” di Steiner. In pratica, il metodo non consiste solo nel coltivare organicamente, ma anche di includere l’utilizzo di preparati da lui descritti (vedi sotto) e di prendere in considerazione le influenze cosmiche”.

Il termine “organico” significa che le leggi naturali sono riconosciute ed utilizzate il più possibile; ad esempio, i tipi di frutta e di verdura vengono scelti in base alla loro idoneità ad un particolare tipo di terreno e di clima. Uno dei principi fondamentali di Steiner è che l’azienda agricola debba essere considerata come un vero e proprio organismo.

In termini pratici, ciò significa che tutte le parti dell’azienda e delle attività che si svolgono al suo interno, quali la produzione di piante e l’allevamento del bestiame, sono tra loro strettamente connesse. Un esempio è la produzione di latte e di cereali e la loro vendita diretta ai consumatori finali. Un altro concetto ideale consiste nel limitare i capi di bestiame al numero di animali che, in una determinata area di terreno, sia in grado di fornire sia il foraggio necessario che il concime richiesto.

La maggior parte della aziende ortofrutticole Demeter, tuttavia, non possiede animali. Il Dott. Peter Schaumberger spiega che: “L’utilizzo intensivo di compost e l’introduzione dei concimi animali è in grado di sopperire alla mancanza di bestiame. Anche per i giardini domestici è possibile applicare le indicazioni di Stainer, dato che l’obiettivo di sviluppare un organismo agricolo rappresenta l’ideale ed è possibile realizzare questo ideale su vari livelli. Tuttavia, per ottenere la certificazione Demeter, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali”. Si deve prestare particolare attenzione al terreno; Steiner ha definito il terreno come un organo di un organismo agricolo.

Il terreno deve essere mantenuto in uno stato fertile e vitale, utilizzando mezzi naturali: il compost prodotto da concime solido da cortile, materiale vegetale come fertilizzante, rotazioni colturali correttamente sudiate, lotta antiparassitaria meccanica, pesticidi a base di materiali e vegetali.

A tale riguardo le aziende Demeter possono essere paragonate alle aziende agricole organiche. Le norme Demeter sono conformi ai requisiti per la certificazione organica così come definiti, ad esempio, dalle norme UE. Abbiamo chiesto al Dott. Wolfgang Schaumann, dottore in veterinaria, quali sono i principi alla base delle idee di Rudolf Steiner.

Steiner ha intuito i principi spirituali che si celano dietro al mondo materiale; gli elementi chimici esprimono, piu di qualunque altro, le connessioni invisibili ai sensi. Il carbonio, ad esempio, è il vettore di tutti i processi formativi, l’ossigeno è il supporto vitale e l’azoto è il vettore della coscienza e dell’anima. Senza ossigeno non c’è vita, non c’è anima né vita interiore: una formula semplicissima.

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