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Quattro presidenti Demeter Italia in uno scatto a Sabaudia

Quattro presidenti Demeter Italia in uno scatto a Sabaudia

21 Giugno 2024

Quattro presidenti, un incontro a Sabaudia e uno scatto per ricordarlo. Enrico Amico, Alois Lageder, Antonello Russo e Franco Pedrini sorridono all’obiettivo e, tra un aneddoto e l’altro, raccontano Demeter Italia e anni di attività associativa. A fine maggio il presidente in carica e gli “ex” hanno raggiunto Sabaudia in occasione di un appuntamento importante per il dialogo interno a Demeter. Proprio qui, negli spazi di Agrilatina grazie alla calda accoglienza di Pasquale Falzarano, si sono riunite le aziende biodinamiche di Lazio, Umbria e Campania.

Il confronto tra agricoltori ha fatto emergere temi di centrale importanza per il futuro dell’associazione e, soprattutto, la necessità di condivisione e confronto sulla pratica e sui temi legati all’agricoltura biodinamica. L’incontro ha portato con sé anche chiacchiere scherzose, tanti ricordi. Come dite? Mancava qualcuno? Sì, mancavano altri “ex”. Demeter avrà tante altre occasioni per raccontare la loro guida, compresa quella di Giovanni Legittimo, che ancora riempie con la sua determinazione ed energia le stanze della sede Demeter di Parma.

ENRICO AMICO

Periodo di presidenza: maggio 2020-dicembre 2021, maggio 2022 ad oggi

Enrico Amico è l’attuale presidente di Demeter Italia e titolare dell’azienda agricola “Amico Enrico”, certificata Demeter e specializzata nella produzione di ortaggi in serra oltre ad avere un allevamento di mucche di razza Marchigiana e suini di razza Casertana. Ricopre anche la carica di presidente della coop. Amico Bio, un’organizzazione di produttori che conta 20 soci, tutti certificati bio e, in alcuni casi, Demeter.

L’INTERESSE PER LA BIODINAMICA

Mi sono avvicinato all’agricoltura biodinamica già durante il mio percorso formativo universitario. Alla facoltà di Agraria di Napoli, dove poi mi sono laureato, incontrai diversi giovani ricercatori entusiasti di questo “nuovo” metodo produttivo. Poi, agli inizi degli anni 2000, è stato il naturale approdo di un percorso iniziato sin da subito con la pratica, in azienda, dell’agricoltura biologica. Sono stato accompagnato non solo dalla curiosità e dalla personale voglia di conoscenza, ma anche e soprattutto dai risultati positivi che, quotidianamente, vedevo sui miei terreni coltivati: aumento della fertilità del suolo ed elevata qualità delle produzioni ottenute.

IL RUOLO DI GUIDA NELL’ASSOCIAZIONE

Il ruolo di presidente della Demeter è un ruolo di estrema importanza e responsabilità. Anzitutto vuol dire essere il rappresentante dell’unica associazione, diramazione della associazione mondiale, autorizzata al rilascio dell’uso del marchio Demeter, garanzia di un percorso produttivo agricolo realizzato nel rispetto di standard produttivi privati, che sono le fondamenta su cui poggia il modello agricolo biodinamico. Pertanto si può ben affermare che Demeter Italia rappresenti appieno il movimento biodinamico italiano. 

UN MODELLO ALTERNATIVO

Negli ultimi 100 anni, che sono quelli che quest’anno ricorrono dalla nascita del movimento agricolo biodinamico, l’agricoltura è stata investita da un radicale cambiamento che ha visto l’introduzione e l’affermazione della chimica nelle nostre campagne. In nome di una “rivoluzione verde” che, grazie alla chimica, avrebbe dovuto sfamare l’intero pianeta, oggi ci ritroviamo con un pianeta “malato”, con l’aumento delle popolazioni che soffrono la fame e con contadini sempre più disperati. È quindi chiaro, perché sotto gli occhi di tutti, che questo modello non ha funzionato.

Sin dalla sua nascita l’agricoltura biodinamica si è posta come una delle soluzioni possibili per contrastare questo decadimento. Se fino ad alcuni decenni fa questo modello era una speranza, oggi è una necessità.

Far conoscere al mondo agricolo questo modello produttivo è una grande responsabilità.

L’attuale consiglio della Demeter Italia sente fortemente questo ruolo e questa responsabilità, nella piena coscienza che abbiamo sempre meno tempo per poter invertire la rotta che sta conducendo il nostro pianeta all’autodistruzione.

LE DIFFICOLTÀ

Durante questo mandato alla presidenza diverse sono state le difficoltà incontrate. Forse la più grande, ma anche la più stimolante, è quella di cercare di contrastare quella narrazione distorta del modello agricolo biodinamico. Una visione voluta da lobby e poteri forti, che non vogliono rinunciare ai loro profitti pur consapevoli che stanno trascinando l’umanità intera in un baratro senza uscita.

DEMETER CRESCE

Diversi sono i progetti che in questo triennio, come consiglio di amministrazione della Demeter Italia, abbiamo messo in campo. Quello tra i più impegnativi è stato sicuramente la trasformazione dell’intera struttura associativa. Abbiamo iniziato dallo statuto, passando dalla formazione delle comunità biodinamiche, fino ad arrivare a una profonda ristrutturazione dell’ufficio, che ha visto l’ingresso di diverse e nuove figure professionali capaci di trasformare la nostra associazione in un efficiente modello organizzativo a disposizione dei propri soci. 

IL FUTURO

Nel futuro prossimo mi immagino e mi auguro che l’agricoltura biodinamica possa diventare sempre più un “modello agricolo” da seguire e che Demeter Italia possa sempre più affermarsi quale unica rappresentante di un movimento che, nella seppur legittima diversità del singolo, si ritrovi coeso e forte intorno a quei principi fondatori, sia tecnici che spirituali, che il dottor Steiner volle metterci a disposizione 100 anni orsono.

IL LAVORO PIÙ BELLO E LIBERO DEL MONDO

Ricordo con piacere la prima visita alla mia azienda della signora Maria Giulia Crespi, fondatrice del movimento biodinamico italiano, persona di grande visione e lungimiranza a cui noi tutti “contadini biodinamici” dobbiamo grande riconoscenza. In quell’occasione Lei volle assaggiare, raccogliendolo direttamente dal campo, un finocchio biodinamico che a suo dire era talmente buono e saporito che andava mangiato anche senza essere stato lavato. Questo gesto così “genuino” ma ricco di tanta “stima e apprezzamento” verso il mio lavoro, mi fece capire ancora di più quanto il lavoro del contadino biodinamico fosse il lavoro più bello e libero del mondo.

ALOIS LAGEDER

Periodo di presidenza: settembre 2016-maggio 2020

Alois Lageder è vicepresidente dell’associazione e titolare dell’omonima azienda agricola a Magré, sulla strada del vino in provincia di Bolzano, 55 ettari dove anche l’architettura e l’arte trovano spazio. L’azienda produce vini di qualità da sei generazioni e accoglie importanti eventi internazionali sui vini biodinamici.

L’INSEGNAMENTO DI CHRISTIANE

Tutto comincia grazie Christiane, mia madre. Lei, dopo la morte di mio padre nel 1963, ha avuto un duplice ruolo genitoriale. È stata lei a introdurmi ai principi dell’agricoltura biodinamica negli anni 1960-70. Una grande maestra, che ha influito molto nel mio percorso individuale. Mi portava sempre con lei al lavoro. Quando si incontrava con altri contadini io li ascoltavo con interesse. Ero sempre affascinato quando parlavano dell‘influsso della luna – allora riconosciuto e seguito da tutti gli agricoltori – sui vari lavori in vigna. Ero impressionatissimo dal fatto che, potando le viti con la luna giusta, gli stralci restavano intatti per anni e servivano per riscaldare le stufe in casa. Quando invece potati con la luna sbagliata si disintegravano velocemente. L’obiettivo di convertire tutta l’azienda agricola della mia famiglia alla biodinamica me lo sono posto tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ‘80. Dopo una complessa ristrutturazione dell’azienda, nei decenni a seguire la certificazione Demeter è arrivata nel 2007. Diventare presidente dell’associazione nel 2016 per me è stato un grande onore, ma anche un dovere poter servire la causa biodinamica.

ARIA NUOVA

Mi sono proposto presidente con l’intento di iniziare in Demeter una forte fase di innovazione e sviluppo, sia interna ed esterna. La struttura non era più adeguata a reggere la forte richiesta da parte di nuove aziende agricole di aderire al marchio Demeter, specialmente dal settore del vino. Un CdA basato su deleghe ai singoli consiglieri, il nuovo iter per l’accesso al marchio Demeter, il nuovo statuto, l’obbligo di inserire animali, elemento fondamentale dell’azienda agricola biodinamica sono stati gli obiettivi che il Consiglio di amministrazione ha raggiunto in breve tempo. Per l’inserimento della figura del direttore è stato necessario più tempo e determinazione.

LE DIFFICOLTÀ

La collaborazione tra le due associazioni sorelle, Demeter Italia e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica era spinosa sin dalla nascita di Demeter Italia nel 1986. Quando nel 2016, insieme a me entrò nel CdA della nostra associazione anche il presidente dell’Associazione Biodinamica si sperava che si potesse iniziare una fattiva e concreta collaborazione. Ma interessi di parte e una mancanza di trasparenza e franchezza hanno affossato il mio ultimo obiettivo: unire gli sforzi e unificare le due associazioni.

VALORI COMUNI

Dal 2022 abbiamo un CdA unito e coeso, nel quale tutti i consiglieri hanno a cuore la nostra associazione e si impegnano nell’interesse della stessa. L’impostazione data negli anni passati porta ora i suoi frutti e la nostra associazione sta diventando sempre più efficiente e appetibile.

VALORI SPIRITUALI

Mi auguro che sempre più consumatori capiscano l’importanza di una sana e nutritiva alimentazione e che noi agricoltori biodinamici saremo in grado di soddisfare le loro richieste. Le priorità sono nel tenere alti i requisiti per entrare nel mondo Demeter e aiutare molto di più gli agricoltori a formarsi e svilupparsi spiritualmente. Perché è l’aspetto spirituale che contraddistingue un prodotto biodinamico.

UN PERCORSO IN CRESCITA

Quando sono stato eletto presidente della Demeter Italia ho ricevuto parecchi feedback. Dall’estero tutti erano d’accordo che era un grosso onore ricoprire questa carica. Dall’Italia invece i commenti sottolineavano che mi ero caricato di un impegno oneroso e difficile. Dopo otto anni, posso però dire che Demeter Italia ne ha fatta di strada e oggi si presenta rinnovata e con una squadra giovane, grintosa ed efficiente, fondamento per un’ulteriore crescita.

ANTONELLO RUSSO

Periodo di presidenza: luglio 2007 al settembre 2016, con tre mandati consecutivi.

Antonello Russo, oggi di nuovo nel board Demeter dopo una pausa di tre anni, è il presidente che ha avuto l’incarico più lungo alla guida dell’associazione. Nel 1981 ha fatto nascere l’azienda biodinamica “Le Lame” di Cutrofiano, in provincia di Lecce, specializzata nella produzione di conserve. Per molti anni è stato responsabile della Sezione Puglia dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

L’INCONTRO CON LA BIODINAMICA

Ho incontrato la biodinamica nel 1980, a 21 anni, tramite un salentino emigrato in Svizzera, Antonio Lupo. Antonio aveva l’incarico dall’importatore tedesco Dennree di cercare aziende agricole che volessero produrre ortaggi in biodinamica. Fu indirizzato a noi da quello che allora si chiamava Ispettorato provinciale all’agricoltura. Dal 1973 mio padre presiedeva un istituto superiore e aveva la passione dell’agricoltura. Dopo aver acquistato una proprietà, decise di farne un’azienda agricola avviando l’escavazione di un pozzo artesiano e la costruzione di un impianto di irrigazione: l’acqua, infatti, era indispensabile per qualunque coltivazione. Le trame del destino sono imperscrutabili, infatti Antonio Lupo venne a trovarci e riconobbe in mio padre il suo professore di disegno tecnico: era dunque destino che l’agricoltura biodinamica dovesse accasarsi nel Salento. La biodinamica prima e l’antroposofia dopo furono i miei interessi principali ai quali mi appassionai subito. L’azienda familiare ebbe il riconoscimento del marchio Demeter nel 1986 dal Demeter Bund tedesco, in quanto la prima Demeter Italia muoveva i primi passi e operava limitatamente in Italia. Capii subito l’importanza di avere un marchio di qualità sui prodotti e già 10 anni dopo venivo eletto consigliere della Demeter Italia, impegnandomi nel riconoscimento dei marchi Demeter e Biodyn in Italia. Quindi quando divenni presidente avevo già alle spalle un’esperienza amministrativa in Demeter e questo mi agevolò nell’avviarmi nel nuovo ruolo di guida ai vertici del movimento biodinamico. Sentivo anche la responsabilità di gestire un marchio prestigioso e di valore internazionale.

DEMETER SI FA CONOSCERE

Durante la mia presidenza, insieme ai miei colleghi di allora, ho avviato varie iniziative di divulgazione come la pubblicazione “Demeter Informa” sulla quale scrivevo l’articolo di seconda pagina rivolto ai consumatori. Il giornalino veniva inviato ai negozi bio che avevano anche i prodotti Demeter. Affiliammo anche un certo numero di negozi che chiamammo “Qui Demeter” fornendo loro vetrofanie e materiale informativo. Ho promosso una ricerca scientifica con l’Università di Bologna attraverso un assegno di ricerca insieme alla professoressa Betti utilizzando la tecnica della microscopia in campo oscuro, giungendo ad avere due pubblicazioni su riviste scientifiche. Dimostrammo la qualità dei semi biodinamici di antiche varietà di grano rispetto a quelli di varietà moderne e quanto influiva negativamente sulla vitalità dei semi la concimazione chimica azotata.

L’obiettivo principale che ho cercato di perseguire è stato quello di consolidare l’attività tecnica di certificazione e controllo dando una struttura all’organizzazione tramite la sottoscrizione di accordi con gli organismi di controllo del biologico per la formazione dei tecnici e l’utilizzo degli stessi per le visite ispettive Demeter. L’associazione, infatti, cresceva molto in quegli anni e dovevamo dotarci di una squadra di tecnici. Sono stato anche il presidente che ha firmato il contratto con la Demeter International quando è stato introdotta la possibilità di essere licenziatari di marchio, senza necessariamente essere soci della Demeter Italia.

LE DIFFICOLTÀ

La difficoltà maggiore che ho incontrato nel periodo di presidenza è stata la gestione economica non florida all’inizio del mio mandato e che, con l’aiuto dei colleghi consiglieri, rimettemmo in ordine. Anche se la mia presidenza iniziò con una causa giudiziaria, che poteva far chiudere la Demeter e che, invece, vincemmo con grande impegno e profusione di energie dopo due anni di battaglie legali.

LA SVOLTA

Il presente di Demeter è caratterizzato dalla grande svolta compiuta da Demeter Italia con l’approvazione del nuovo Statuto, che ha sancito la completa indipendenza decisionale del settore tecnico nell’assegnazione dei marchi agli operatori. Questo passaggio ha dato una grande credibilità al marchio nei confronti del mondo esterno alla biodinamica. Il nuovo Statuto ha anche sancito lo stretto legame dell’agricoltura biodinamica alle conoscenze antroposofiche. Significativo che quest’anno decorra il Centenario della nascita della biodinamica dalle conferenze di Koberwitz del 1924. L’auspicio per il futuro è che la Demeter Italia sia governata sempre con grande professionalità e conoscenza profonda dei principi che sono alla base del metodo biodinamico.

DEJÀ VU

Un aneddoto simpatico fu l’incontro in fiera Biofach, nel ruolo di presidente Demeter, con il tecnico tedesco Julius Obermayer, che trent’anni prima veniva a fare le visite ispettive nella mia azienda incaricato dal Demeter Bund.

FRANCO PEDRINI

Periodo di presidenza: dal giugno 1987 al novembre 1987

Franco Pedrini è stato il primo presidente di Demeter Italia, in una fase in cui l’associazione stava rafforzando la sua identità sul territorio italiano. Oggi è consulente dell’azienda agricola “Il Cerreto”, a Pomarance (Pisa), dove è il responsabile per la biodinamica e l’allestimento dei preparati. Da maggio è tra i probiviri dell’associazione.

UN INCONTRO IMPORTANTE

L’incontro con la biodinamica è stato come un appuntamento col destino. Avevo 25 anni e, in quel periodo, lavoravo a Torino. Avevo qualche problema di salute e avevo visto una pubblicità dello sciroppo di carciofi Holle che attirò la mia attenzione, un prodotto Demeter, che mi incuriosì. Cercando informazioni arrivai alla dottoressa Biedermann, una signora antroposofa che aveva conosciuto Rudolf Steiner e che viveva proprio ad Arco, il luogo della mia infanzia. La Biedermann era appassionata di biodinamica e spesso ospitava convegni. Mi avevano consigliato di incontrarla vista la mia grande curiosità per l’agricoltura biodinamica. Quell’incontro e ciò che raccolsi dalle parole della Biedermann ebbe l’effetto di una cassa di risonanza dentro di me. Cominciai a frequentare gli ambienti dove si parlava di antroposofia e per anni andai al convegno di Dornach. Io ho sempre vissuto in montagna e ho sempre mangiato prodotti biologici. Mi ero stupito tanto del sapore dei pomodori della Biedermann e dei suoi ribes, dalle grandi qualità organolettiche. A parità di condizioni e provenienza il prodotto biodinamico si distingue!

LA PASSIONE PER I PREPARATI

Sempre in quegli anni, al telefono, mentre cercavo informazioni conobbi la dottoressa Graziella Arozza, era di Torino e aveva fondato l’Associazione biodinamica. Pian piano conobbi tante persone legate alla biodinamica, come Giulia Maria Mozzoni, un’autentica rivoluzionaria che arrivò alla conversione della sua azienda di 500 ettari, le Cascine Orsine. Arrivò il momento che cominciai a studiare e a praticare la biodinamica. Cominciai nel mio orto, in Trentino. Fui tra i primi ad andare in Germania a fare un corso Christian von Wistinghausen, uno dei fondatori della biodinamica in Germania. Studiavo le api e anche i testi di Steiner, ma ben presto compresi che erano i preparati ad attirare il mio interesse. Fu così che mi appassionai e fondai l’associazione biodinamica del Trentino-Alto Adige intorno al 1975.

IL PRIMO PRESIDENTE

In Italia erano ancora poche le aziende agricole biodinamiche e gli ispettori per verificare la corretta applicazione del metodo biodinamico venivano dalla Germania, dove il marchio Demeter era già diffuso e conosciuto. In Italia si era formato un gruppo di giovani antroposofi ed erano in contatto con la Mozzoni per la parte formativa. Da questa esperienza nacque l’idea di creare una Demeter italiana. Si creò un direttivo fui eletto presidente, il primo dell’associazione italiana. Dopo il breve periodo alla presidenza, restai come consigliere.

CREARE UNA COMUNITÀ ATTIVA E COESA

C’è voluto tempo, ma le realtà biodinamiche sono gradualmente cresciute nel corso del tempo. Si sono creati gruppi di lavoro, in Alto Adige i più organizzati. Posso dire con grande gioia che le comunità biodinamiche di oggi sono anche il frutto del lavoro passato, a partire dagli anni ’80. La più grande difficoltà è stata sicuramente quella legata alla comunicazione: il problema di avviare gli agricoltori al rapporto con il mondo antroposofico. E, oltre a questo, la volontà di trovare un equilibrio con il mondo tedesco, che consegnava il marchio senza quei controlli che ritenevamo necessari per il nostro Paese.

PREPARATI E COMUNITÀ

Oggi Demeter Italia sta affrontando una partita aperta: guidare i contadini sui preparati. Questo significa insegnare e dotarli delle nozioni necessarie per arrivare al risultato. In questo senso la nascita delle comunità nei territori rappresenta una grande opportunità e potrebbe essere un’autentica rivoluzione. Sono certo che sia necessario superare “l’aspetto privatistico”. Non solo, perché Demeter ha necessità di guardare a un futuro fatto di persone e queste persone, coloro che faranno crescere l’agricoltura biodinamica per la salute del mondo, sono i giovani. È importante che a loro sia affidata la giusta base conoscitiva per il funzionamento di una vera azienda agricola biodinamic

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